PROGRAMMA
Il workshop è rivolto a giovani appassionati e studenti di fotografia, ma anche a chi desidera sviluppare una modalità diversa di approccio alla costruzione del portfolio fotografico. Nel corso della giornata è prevista una analisi critica dei lavori con prove pratiche di photoediting.
Guardare fotografie significa entrare in contatto con le persone. E chi mostra le proprie le immagini esprime un gesto di generosità, di apertura al dialogo e al confronto. Un portfolio deve essere come un racconto. Deve essere coerente, logico e omogeneo. Deve riuscire a mettere in evidenza un punto di vista. Una ragione capace di legittimare l'intera produzione. Questo non esclude affatto che il progetto fotografico possa essere originale, sorprendente e addirittura provocatorio. L'importante è che ci sia consapevolezza. Le forzature sono immediatamente verificabili e spesso suonano come note stonate nella sequenza.
Si suggerisce di portare il proprio portfolio (cartaceo o digitale) di 10 - 15 immagini, senza testi di presentazione. La sequenza non deve seguire necessariamente un filo cronologico o narrativo, deve piuttosto seguire lo sviluppo armonico di un'idea e arrivare dritto al cuore di chi lo guarda.
GIANNI BERENGO GARDIN
Ha iniziato dal 1954 ad occuparsi di fotografia. Inizia la sua carriera di fotoreporter nel 1965, quando lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire collabora con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L'Espresso, Time, Stern.
Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall'architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d'immagine.
Molte delle più incisive fotografie pubblicitarie utilizzate negli ultimi cinquant'anni provengono dal suo archivio. Procter & Gamble e Olivetti più volte hanno usato le sue foto per promuovere la loro immagine. La sua amicizia con l'architetto Carlo Scarpa gli ha permesso di documentare alcune opere di quest'ultimo, come la tomba Brion vicino Treviso.
Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi, le gallerie FNAC, la Casa dei Tre Oci.
DENIS CURTI
Direttore artistico di Civita Tre Venezie e direttore artistico della Casa dei TRE OCI di Venezia. Vicepresidente della FONDAZIONE FORMA, Centro Internazionale di Fotografia ed è membro del CdA della Fondazione Forma con delega ai rapporti istituzionali Dal 2010 è Direttore artistico del Festival di Fotografia di Capri e supervisor del Master post universitario di Fotografia realizzato in collaborazione con NABA e Fondazione FORMA. Dal 2009 è consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico. In passato to ha ricoperto diversi incarichi come direttore artistico del Festival di Fotografia di Savignano sul Rubicone, della Biennale Internazionale di Fotografia di Torino. Per oltre 15 anni è stato giornalista e critico fotografico per le pagine di Vivimilano e Corriere della Sera. Esperto del mercato del collezionismo legato alla fotografia e negli anni l 2002-2003 è stato curatore delle prime aste fotografiche di Sotheby’s a Milano. Dal 1995 al 2002 ha diretto la Fondazione Italiana per la Fotografia.Negli anni ‘90 è stato direttore della scuola di Fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Torino. E’ curatore di mostre e rassegne fotografiche e autore di diversi libri sulla fotografia, fra questi, collezionare fotografia del 2010, per le edizioni Contrasto.
Costo: 50€